Il Giardino del Nano

Brissogne (AO)

Valle d’Aosta

Nato ai piedi del Monte Emilius, nel cuore della Valle d’Aosta, Il Giardino del Nano è molto più di una giovane azienda agricola: è il sogno realizzato di Chiara e Hervè, una coppia di sognatori e artigiani della terra.
Dal gennaio 2020, tra coraggio, passione e un pizzico di follia, trasformano fatica e natura in prodotti genuini e di alta qualità.

Hervè

Laureato in scienze forestali e ambientali, appassionato di natura e mondo agricolo, da sempre desideroso di lanciarsi in un’impresa del genere, pragmatico e stakanovista.

Chiara

Educatrice per scelta, imprenditrice agricola per caso, si è lasciata trascinare e coinvolgere in questa avventura. Un po’ meno pragmatica e più sognatrice e confusionaria

Il Nano

Non una figura mitologica, ma un essere in carne ed ossa che si è trovato catapultato in tutto questo e che passa il tempo a “rubare” fragole e assaggiare miele!

Le etichette: colori, storie e simboli

Da Il Giardino del Nano, anche le etichette raccontano: sono piccole mappe emozionali, fatte di colori scelti con il cuore e nomi nati tra i filari, nei giorni di vendemmia e nelle sere di sogni in famiglia.

Il 3

Tre vitigni, tre colori, un unico respiro d’alta quota.

Il giallo richiama il paglierino brillante del vino, il verde racconta la vita delle viti su pendii coraggiosi, il giallo più intenso è un omaggio alle api, nostre prime alleate.

“Il 3” è il numero magico di questa terra: tre vitigni che si intrecciano nel bicchiere e nella storia delle nostre mani.

Il 2

Qui ogni sfumatura è un inno all’essenziale:

il rosso, intenso come il vino che scalda le mani e il cuore;
il blu, come il cielo pulito che veglia sui nostri sacrifici.

“Il 2” è la dedica a noi due, Chiara e Hervè, che abbiamo creduto insieme in questa follia meravigliosa.

4 e mezzo

Un’etichetta che è un arcobaleno, proprio come la nostra famiglia.

Blu per il cielo che ci osserva, giallo per le api operose, rosso per la passione del vino, verde per il prato e la vita, e il viola che nasce dall’unione di tutti questi colori.

“4 e mezzo” è il simbolo corale della nostra impresa: quattro mani adulte e un piccolo “nano” (nostro figlio) che impara già a rubarci le fragole e a colorare i nostri giorni.

Tre vitigni, un’anima di montagna

Oltre i 500 metri, tra cieli limpidi e vento fresco, nasce Il 3 – Vino Bianco, un abbraccio di Gewurztraminer, Muller Thurgau e Chardonnay.

Ogni bottiglia racconta la fatica gioiosa di una viticoltura eroica: raccolte a mano, uve selezionate e pressate con delicatezza.

Un giallo paglierino luminoso anticipa profumi di fiori d’alta quota, miele e frutta a polpa bianca. Al sorso è fresco, minerale, persistente, perfetto per esaltare la cucina alpina o accompagnare momenti di convivialità.

Tre vitigni, tre colori, un unico racconto di natura e passione che inizia tra i pendii della Valle d’Aosta.

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Un legame che diventa vino

Dalla forza della montagna e dall’unione di Syrah (90%) e Petit Rouge (10%) prende vita Il 2 – Vino Rosso, opera di mani ostinate che coltivano a oltre 500 metri d’altitudine.

Raccolto e selezionato a mano, vinificato in tini d’acciaio, si presenta con un rosso rubino intenso e vibrante.

Al naso emergono sentori di frutti rossi, spezie e suggestioni di sottobosco. Il sorso è morbido, strutturato, dai tannini eleganti e dal finale fresco.

Il nome è una dedica a due sognatori che hanno creduto nell’avventura: ogni calice è un brindisi a chi osa e persevera tra le montagne valdostane.

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La famiglia, il coraggio e il gusto della follia

Blend di vitigni autoctoni e internazionali coltivati con amore oltre i 500 metri – Cornalin, Vien de Nus, Petit Rouge, Neyret, Mayolet e, a volte, Gamay e Pinot Noir – 4 e mezzo è più di un vino: è il simbolo di una squadra.

Raccolta eroica, lavorazione manuale, terra difficile.
Il colore corallo vivace incontra profumi di piccoli frutti, erbe di montagna e fiori. In bocca è fresco, balsamico, di beva agile e conviviale.

“Quattro adulti e un nano”, come in famiglia: un vino che celebra la forza della comunità e la gioia, un po’ folle, di lavorare insieme tra le vette.

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