
Montecchio Maggiore (VI)
Veneto

Michele Bertuzzo è un giovane produttore che interpreta la viticoltura con spirito artigianale e un approccio innovativo. Il lavoro in vigna ruota attorno a varietà PIWI, capaci di resistere alle malattie e ridurre l’impatto ambientale, sintesi perfetta di rispetto per la terra e modernità. La filosofia produttiva abbraccia interventi minimi in cantina, fermentazioni spontanee e raccolte manuali, dando origine a vini autentici e dalle personalità marcate. Fameja e Arca sono espressioni sincere di un territorio unico, create in piccole quantità per chi cerca genuinità e carattere. Questa realtà rappresenta un nuovo modo di fare vino, dove sostenibilità, identità e passione si incontrano nel bicchiere.

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Viticoltura Sostenibile d’Avanguardia
Nel cuore delle colline vicentine, Michele Bertuzzo ha scelto la via della sostenibilità vera: coltivare esclusivamente varietà PIWI, viti naturalmente resistenti alle malattie. Questa scelta pionieristica riduce drasticamente l’uso di trattamenti chimici e abbraccia una filosofia moderna che guarda al futuro della terra. Il rispetto per l’ambiente è il primo ingrediente di ogni bottiglia, ed è ciò che fa dei suoi vini un racconto di innovazione e responsabilità.

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Artigianalità Autentica, Senza Compromessi
Ogni gesto, dalla potatura alla vendemmia rigorosamente manuale, racconta la dedizione di Michele a un lavoro fatto con le mani e il cuore. Le fermentazioni avvengono in modo spontaneo, senza l’aggiunta di lieviti selezionati o interventi invasivi. In cantina si respira un’aria di autenticità: qui il vino nasce senza trucchi, come l’espressione più sincera della vigna, della stagione e di chi la coltiva.

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Ricerca dell’Identità Locale
I vini di Michele Bertuzzo sono profondamente radicati nel territorio di Montecchio Maggiore, tra le leggendarie colline dei castelli di Giulietta e Romeo. Fameja e Arca raccontano con sfumature sorprendenti l’anima di un luogo unico: argilla rossa e antichi sedimenti marini, clima ventilato e un paesaggio ricco di storie, che si ritrovano, calice dopo calice, nei sapori e profumi intensi dei suoi vini.

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Produzione in Micro-Lotti: Esclusività e Cura
Con poco più di un ettaro di vigneto e una produzione limitatissima, ogni bottiglia di Michele Bertuzzo è segno di un’attenzione rara. Lavorare su scala così piccola permette una cura maniacale per ogni dettaglio, dalla scelta dei grappoli all’affinamento. Ogni vino è un pezzo unico, dedicato a chi desidera un’esperienza esclusiva, lontana dagli standard prodotti in massa.
Viticoltura Sostenibile d’Avanguardia
Artigianalità Autentica, Senza Compromessi
Ricerca dell’Identità Locale
Produzione in Micro-Lotti: Esclusività e Cura

"Arca" - 2024
Arca è molto più di un vino: è un atto d’amore, un omaggio al figlio Noah e alla nascita di un nuovo percorso. Il vigneto, piantato subito dopo la sua venuta al mondo, è la vera Arca di Noah: un rifugio di biodiversità, visione e futuro.
Frutto di una cuvée di Muscaris (per aromaticità) e Bronner (per struttura e freschezza), due varietà PIWI d’eccellenza, Arca nasce a Sovizzo, dove la natura detta i tempi e ogni gesto segue il ritmo delle stagioni. Le vigne, coltivate a guyot, vengono raccolte a mano per preservarne integrità e purezza. La vinificazione è artigianale: fermentazione spontanea con lieviti indigeni e breve macerazione sulle bucce (3-4 giorni), per restituire tutta la ricchezza aromatica del frutto, senza mediazioni.
Nel calice si presenta con un giallo paglierino intenso, illuminato da riflessi ramati, traccia della sua delicata pelle sulle bucce. Il naso è un mosaico profumato: uva spina, petali di rosa, miele d’acacia, spezie dolci, pesca gialla e mela matura. Il sorso è pieno, dinamico, con una sapidità vibrante e una lieve trama tannica che dona profondità senza appesantire. Il finale è lungo, persistente, ricco di sfumature fruttate e aromatiche che invitano naturalmente al secondo calice.
Produzione limitatissima, massima attenzione in ogni fase, nessun artificio.

"Fameja" - 2021
Fameja, che in dialetto veneto significa “famiglia”, è il nome che Michele Bertuzzo ha scelto per dire grazie: grazie alla sua famiglia che ha creduto in lui, che ha accompagnato i suoi primi passi in questo sogno audace, che cammina al suo fianco tra le colline di Montecchio Maggiore.
Nel calice, Fameja è racconto e radice. Un rosso vivo e profondo, nato da varietà PIWI come Cabernet Cortis e Cabernet Carbon, simbolo di una viticoltura coraggiosa, sostenibile e rispettosa dell’equilibrio naturale. Le vigne, allevate ad alberello e raccolte rigorosamente a mano, crescono su un fazzoletto di terra accarezzato dalle brezze che arrivano dai castelli vicentini.
In cantina, il tempo è l’unico ingrediente aggiunto: fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, nessun intervento superfluo, solo l’attesa e la cura artigianale a plasmare l’anima del vino.
Alla vista si presenta con un rubino intenso e luminoso. Il bouquet è complesso e affascinante: piccoli frutti neri macerati, note balsamiche, sfumature speziate e vegetali. Il passaggio in legno, misurato e discreto, arricchisce il sorso con sentori di pepe, erbe aromatiche e un tocco affumicato.
In bocca è pieno, agile, con tannini setosi e una freschezza che accompagna fino a un finale lungo e armonico, dove si ritrovano prugna, liquirizia ed erbe di campo.
Fameja è artigianalità pura: micro-produzione, attenzione estrema, fermentazione spontanea e pazienza. Ma soprattutto, è identità. Un vino che parla la lingua della terra, che racconta Montecchio Maggiore con sincerità, calore e carattere. In ogni sorso, il volto più umano del vino.

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Nella Vigna di Michele: Vita, Rinascita e Stagioni tra i Filari
Scopri con una galleria d’immagini i paesaggi delle vigne di Michele Bertuzzo: scorci suggestivi tra i filari, momenti di lavoro e recupero della storica Fameja, e la poesia silenziosa delle vigne immerse nell’inverno vicentino. Un viaggio per immagini dentro la passione e la rinascita che animano ogni fazzoletto di terra coltivata.






