Box "Verticale di Valtellina" - La Perla

C’era una volta un soprannome, “La Perla”. Mamma Elisa la chiamavano così, per la sua unicità, per la luce gentile che irradiava la famiglia. Quel soprannome è diventato un’eredità affettiva, una visione, un destino. Oggi è La Perla, una cantina sospesa tra le terrazze della Valtellina e i sogni di chi, ogni giorno, le dà vita. Tutto comincia con un’intuizione: negli anni ’80, Domenico, padre di Marco, osserva la montagna con occhi diversi: non la vede come un limite, ma come una complice. Nasce così il primo vigneto sistemato a girapoggio in Valtellina, una rivoluzione silenziosa che cambia il modo di coltivare, di esporre, di sognare. Oggi Marco porta avanti quel sogno con cura e passione, affiancato da suo padre, da sua moglie Margherita e da tutte le piccole e grandi "perle" che costellano la sua vita. In 3,5 ettari vitati a circa 400 metri di altitudine, prende forma un vino che parla la lingua della montagna: fresco, elegante, minerale, come l’aria che accarezza i filari. Ma La Perla non è solo memoria e famiglia, è anche innovazione e cura del paesaggio. I pali a “chiave di violino” – invenzione poetica quanto funzionale – sono il simbolo di una viticoltura che si piega al territorio senza mai spezzarlo. Ogni gesto è guidato da un rispetto profondo per la terra: nessun diserbo, difesa fitosanitaria naturale, vigneti completamente inerbati. L'azienda respira sostenibilità anche nei suoi spazi: fotovoltaico, geotermia e pompe di calore accompagnano la vinificazione con discrezione, come una musica di sottofondo che non stona mai. I vini de La Perla nascono da uve di Nebbiolo e Pignola valtellinese, vitigni duri e puri, che si lasciano addomesticare solo da chi ha il cuore per capirli. Ogni bottiglia è un piccolo scrigno che custodisce una storia: quella di un territorio scolpito dalla fatica, di una famiglia innamorata delle proprie radici, di un sogno che continua a crescere, vendemmia dopo vendemmia. Scegliere La Perla non è solo stappare un vino. È sedersi accanto a chi coltiva sogni, e condividerne il sapore.